Piede piatto e piede valgo

Cosa li provoca, come rimediare e perché è importante la scarpa giusta

La maggior parte delle persone nasce con piedi sani, due amici resistenti e affidabili che ci accompagnano in giro per il mondo. Può però capitare che, crescendo, le cose si complichino. 

Normalmente il piede presenta un arco trasverso e due archi longitudinali pronunciati, per cui quando si lascia un’orma, per esempio uscendo dalla doccia, risultano visibili solo il tallone, il bordo esterno del piede, la base del metatarso e le punte delle dita, ma non la volta plantare. Nel corso della vita, la forma del piede può cambiare. Per esempio l’arco plantare può abbassarsi verso il piano di appoggio, causando il cosiddetto “piede piatto”. In questi casi l’orma evidenzia un aumento dell’appoggio della volta plantare. Poiché l’abbassamento dell’arco si associa di norma a una eccessiva inclinazione del retropiede (valgismo calcaneare), si parla anche di piede piatto valgo. 

Cause

Il piede piatto può avere molteplici cause, come sovrappeso, reumatismi, carichi pesanti o una debolezza a livello di muscoli, tendini o legamenti congenita oppure dovuta alla mancanza di esercizio. Ma a causare la deformazione dell’arco possono essere anche le calzature sbagliate o uno strappo totale o parziale del tendine in seguito a un trauma. In questi casi si produce infatti un indebolimento o addirittura un’atrofizzazione della muscolatura podalica, con possibile allungamento, allargamento e appiattimento del piede. Ciò provoca un eccessivo stiramento del tendine tibiale posteriore, che va dalla parte inferiore della gamba alla caviglia interna e al bordo interno del piede, la cui tensione serve a mantenere l’arco longitudinale nel piede sano. 

 

Spesso al piede piatto si associano anche altre deformazioni, come per esempio il valgismo calcaneare e la pronazione del mesopiede. Solitamente queste condizioni provocano dolore in corrispondenza del bordo interno del piede e della caviglia interna, che può diffondersi alla parte inferiore della gamba. Talvolta si manifesta anche un gonfiore all’interno o esterno della caviglia, e il dolore può coinvolgere anche il bordo esterno del piede. Chi ne è colpito tende a poter camminare solo per brevi tratti, perché il piede deformato si stanca molto più rapidamente di quello sano. Spesso il problema morfologico e posturale può essere individuato anche dall’osservazione della scarpa: la parte interna della suola tenderà infatti a essere notevolmente più consumata rispetto a quella esterna. 

Piedi piatti, che fare?

Circa il 30% degli adulti soffre di qualche forma di piede piatto. Ad esserne più spesso colpite sono le donne di età compresa tra i 40 e 50 anni. Non sempre il problema è associato a una sintomatologia dolorosa, e per evitare che questa insorga la strategia migliore è rafforzare i muscoli, i tendini e i legamenti. In tal senso l’allenamento ideale è la regolare camminata a piedi nudi associata ad esercizi specifici. Se il dolore si è già presentato, si raccomanda sempre di consultare un ortopedico per una corretta diagnosi, anche perché i piedi, come ogni altra parte del corpo, sono estremamente individuali e ogni caso è a sé. Inoltre dietro il fastidioso dolore possono celarsi altri problemi, come per esempio un alluce valgo o uno sperone calcaneare. Individuare con esattezza la reale causa del dolore è l’unico modo per curarlo in modo efficace.

Supporto e stabilità: l’importanza della scarpa giusta

Se l’arco plantare è deformato, la scelta della scarpa giusta diventa ancora più fondamentale. Anche in questo bisogna sempre tenere presente che ogni piede è diverso e quindi non esiste un’unica scarpa che vada bene per tutti. In linea generale, però, l’aspetto più importante per chi soffre di piedi piatti è la vestibilità delle scarpe: quelle con un taglio leggermente più largo sono spesso la scelta migliore, perché lasciano al piede maggior libertà di movimento e lo spazio che serve per una rullata naturale. Le scarpe devono comunque offrire anche un buon supporto, abbracciando saldamente il tallone, e preferibilmente essere dotate di un plantare di sostegno.

 

A cosa fare attenzione nell’acquisto delle scarpe:


  • che la scarpa sia comoda e abbastanza larga
  • che ci sia abbastanza spazio per la rullata
  • che la scarpa offra un buon supporto al piede
  • che i tacchi non siano alti
  • che la scarpa sia realizzata con materiali flessibili e di alta qualità, e la suola sia in grado di ammortizzare i carichi 

Das Original Birkenstock Fußbett ist dem natürlichen Fußabdruck im Sand nachempfunden und bis ins kleinste Detail durchdacht. Es stützt den Fuß, ohne ihn einzuengen, und bietet ihm ausreichend Platz. So trägt es dazu bei, dass die Füße auch bei längerem Stehen oder Gehen möglichst gleichmäßig belastet werden und unterstützt die Gesundheit und das Wohlbefinden. 

Insbesondere bei Beschwerden oder einem vollständig ausgeprägten Plattfuß sollte allerdings immer eine ärztliche Diagnose gestellt werden, da in diesem Fall meist individuell angepasste, orthopädische Einlagen notwendig sind, um den Fuß optimal zu stabilisieren und einer Verschlimmerung der Symptome entgegenzuwirken.

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